la storia |
Carlo e Giovanni Cardinali nascono rispettivamente nel 1954 e nel 1951 a Onci, un piccolo borgo del comune di Colle di Val d'Elsa in provincia di Siena, da famiglia di contadini. Vivendo in campagna, fin da piccoli hanno una grande passione per gli animali, in particolare per i cani con i quali il babbo e lo zio vanno acaccia alla lepre. I cani sono i giocattoli preferiti e pian piano la caccia gli entra nel sangue. A 16 anni Giovanni prende il primo porto d'armi e Carlo lo segue ovunque, anche a caccia al cinghiale, passione che gli viene trasmessa da un certo Nello Pasquinuzzi detto Gambino, un grande cacciatore di cinghiali, se non il più grande di tutti i tempi che frequentava la famiglia Cardinali per prendere le consegne del podere che stavano lasciando. La sera seduto davanti al focolare Gambino raccontava le sue storie di caccia ai due ragazzi che ascoltavano a bocca aperta. Il 6 gennaio 1972, Giovanni è appena tornato dal servizio militare e con Carlo e un gruppo di amici coetanei di Gracciano, paese dove erano andati ad abitare, diedero vita ad una squadra di caccia al cinghiale chiamata La Garganella. I cani erano gli stessi che cacciavano la lepre, i cosidetti cani del pagliaio, chiamati così perché a quei tempi le famiglie dei contadini avevano uno o due cani che tenevano legati al pagliaio L'anno successivo tutti i componenti della giovane squadra si tassarono e comprarono un cane di nome Zorro, anch'egli del pagliaio, ma che aveva vinto il campionato italiano su cinghiale in muta a Monticiano. Fu così che iniziò la passione per le gare che i giovani canai frequentarono assiduamente. Partecipando a numerose gare i giovani cacciatori hanno modo di conoscere altre razze di cani provenienti da oltre frontiera e incuriositi abbandonano parzialmente i cani da pagliaio per provare le nuove razze. Con mute miste arrivano i primi successi. Vincono il trofeo Bronzone alla torre di Donoratico nel 1976 e il Campionato Italiano a Monticiano nel 1977, ma anche in queste due vittorie il capo muta era Natale, maremnmano doc.. In breve tempo non solo Giovanni e Carlo, ma anche gli altri canai della squadra, che nel frattempo era diventata numerosa, abbandonano ogni tipo di razza dedicandosi eslusivamente al cane del pagliaio. Nel frattempo la "Società Italiana pro Segugio" aveva dato inizio ad una serie di raduni per il riconoscimento del cane del pagliaio in segugio maremmano. Raduni ai quali Giovanni e Carlo hanno semre partecipato con i suoi cani. Nel 1990 e nel 1991 partecipano alle finali del Campionato Italiano classificandosi secondi e terzi e nel 1993 centrano l'obiettivo conquistando il titolo di Campioni Italiani. Per Giovanni e Carlo i cani e la squadra di caccia diventano le uniche passioni. Girando in tutta la Maremma per gare cinofile hanno l'opportunità di conoscere cani con doti venatorie di alti livelli dai quali ottengono qualche monta o di comprare qualche soggetto affermato tra i quali spicca Buricche. Tutto questo per rinsanguare le vecchie razze al fine di migliorare le doti fisiche e venatorie. Nel frattempo è nato Roberto, figlio di Carlo che fin da piccolo diomostra una grande passione per i cani seguendo sempre il babbo e lo zio nelle loro uscite cinofille e venatorie. Oggi la squadra " LA GARGANELLA" è una delle più numerose e conosciute. Sii distingue per le sue doti sportive e venatorie, arrivando alla conquista di numerosi traguardi, ultimo dei quali la vittoria al Campionato Italiano di caccia pratica sul cinghiale il 20 gennaio 2009 a La Marsigliana a Grosseto.
La squadra oggi caccia e partecipa a lle gare cinofile in tutta Italia esclusivamente co segugi maremmani. |